sabato 16 febbraio 2008

Luigi

Povero mondo...

L'animale (in realtà è una femmina) venne salvato anni fa da un contadino che lo ha allevato e tenuto con sé. Ora è stato messo in un centro di recupero
Sondrio, firme per il capriolo Luigi
"Deve tornare col suo amico Ercole"
I tecnici: "Era grassa perché mangiava pastasciutta e la teneva chiusa in uno spazio di 2 metri quadri". Ma l'uomo protesta: "Eravamo felici"

SONDRIO - Gli elementi per la storia di Natale ci sono tutti: i buoni sentimenti, gli animali, i bambini, la gente che si mobilita per una causa commovente. Ma nella storia di Luigi manca per ora un lieto fine: non vince l'amore, ma la legge, che impone che gli animali selvatici vivano coi loro simili, e non con gli uomini.

Luigi, malgrado il nome, è una femmina. Di capriolo. Tolta all'uomo che anni fa l'aveva trovata ancor cucciola e messa in un Centro per il recupero della selvaggina. Ma l'ex padrone non si arrende, sostenuto anche da una raccolta di firme che ha già raccolto centinaia di sottoscrizioni. Ma che - leggi alla mano - sarà inutile.

Con toni strappalacrime i tg hanno parlato di "Bambi rapito" per la storia di Luigi e di Ercole Bernoi, il contadino di Castello dell'Acqua, un paesino abbarbicato sulle Orobie in provincia di Sondrio, che ne pretende il ritorno a casa. Una storia che inizia qualche anno fa, quando l'uomo durante una passeggiata dalle parti di un maggengo, una zona di pascolo montano, trova la bestiola: "La mamma l'aveva abbandonata, stava morendo. L'ho allattata col biberon. E l'ho chiamata Luigi, visto che non avevo capito che fosse una femmina". Il nome le è rimasto.

Ed è restata anche Luigi, nella casa di Ercole, circondata da uno spazio verde. Qui è cresciuta, diventando compagna di giochi dei bambini che andavano a trovarla, ad accarezzarla e a farsi fare le fotografie. "Anzi, era la mia compagna, ho 65 anni, sono vedovo - ricorda Ercole -. Mangiava la pastasciutta, beveva il caffè e dormiva accanto a me. La mattina mi leccava le mani per svegliarmi, mi dava teneri bacetti. Amava essere coccolata come i bambini".

Va tutto bene per 6-7 anni, fino a quando, come in tutte le favole, entrano in scena i cattivi. Che poi sono i buoni, cioè i tutori dell'ordine: qualche giorno fa gli agenti della Polizia provinciale - attivati da una segnalazione di un'associazione di cacciatori - si presentano a casa Bernoi con un decreto di sequestro.

E Luigi finisce in un Centro di recupero per selvaggina a Ponte in Valtellina, mentre Ercole dovrà rispondere di detenzione abusiva della capriola. E da allora è andato a trovarla più volte: "Alla vigilia di Natale mi sono avvicinato alla rete, lei è arrivata e ha iniziato a leccarmi le mani. Questo è stato il mio Natale più triste. Non so se saprò resistere ancora a lungo senza di lei".

Bernoi è così disperato che al bar Sport di Chiuro, un paese a metà strada tra Castello dell'Acqua e Ponte in Valtellina, è partita una raccolta di firme, subito sottoscritta da centinaia di persone: "Restituite Bambi e fatelo felice. Questa è una vera vergogna. Si parla spesso del maltrattamento degli animali, e invece di premiare chi dimostra tanta sensibilità e generosità, si porta via un animale tanto caro per chiuderlo in un recinto dove sicuramente soffrirà", si legge nella petizione, scritta dalla titolare del bar, Bruga Hamarillis.

"Saremo sempre accanto a Ercole, anche se verrà processato", dicono tutti. Eppure la Provincia ribadisce le sue buone ragioni, giuridiche e no: "La femmina di capriolo - spiega l'ufficio stampa dell'ente - quando è stata prelevata dall'abitazione era in sovrappeso, perché abituata a mangiare la pastasciutta e non erba e fieno, e perché costretta a muoversi in uno spazio angusto, un recinto di 2 metri quadrati, con una corda legata al collo. Era rinchiusa allora, non ora che è in un'area di 20mila metri quadrati, con prati, alberi d'alto fusto e altri animali. Per ora è in un recinto di 100 metri quadrati, con tettoia e acqua corrente, quando si sarà ristabilita potrà muoversi per tutto il centro assieme agli altri animali".

E non manca molto al completo recupero di Luigi: "Aveva difficoltà di movimento per la lunghezza eccessiva delle unghie, un'evidente lesione al collo, un atteggiamento di sottomissione e paura non tipico della specie e la non abitudine ad alimentarsi con fieno ed erba. I miglioramenti sono già evidenti, sta recuperando la sua naturale tonicità e il contatto con gli altri caprioli le permette di riconoscersi nella sua specie, avendo sin da piccola avuto un imprinting di tipo umano".

Ma se Luigi sta bene fisicamente, sta male dentro. Ercole ne è convinto: "Dalla rete del recinto, ho visto che soffre tanto per questa separazione forzata, come sto soffrendo molto io. Ma sono sicuro che presto torneremo insieme, il suo lettino in casa è già pronto, e anche il cucchiaino con cui le davo il latte da cucciola".

Luigi Bolognini
30 dicembre 2007
Fonte: La Repubblica


L'animale, sequestrato dalla polizia provinciale prima di Natale, è stato riaffidato al contadino che l'aveva accudito per anni dopo averlo trovato nei boschi
Il capriolo Luigi torna a casa
Il pastore Ercole in lacrime

CASTELLO DELL'ACQUA (Sondrio) - Bambi è tornata a casa. Tra feste e lacrime di gioia Luigi, la femmina di capriolo che era stata sequestrata dalla polizia provinciale poco prima di Natale, è tornata da Ercole, il pastore di Castello dell'Acqua (Sondrio) che l'aveva accudita per anni dopo averla trovata nei boschi delle Orobie, abbandonata dalla madre. Il ritorno a casa del capriolo è dovuto alle sue condizioni di salute: anche la polizia ha infatti capito che solo le amorevoli cure di Ercole avrebbero potuto rimettere in sesto l'animale.
Il comandante provinciale della Forestale di Sondrio, Ettore Leali, con dei collaboratori, i carabinieri e lo stesso pastore, Ercole Bernoi, di 65 anni, è andato a prelevare l'animale alle 10 nel Centro di recupero fauna selvatica di Ponte in Valtellina, gestito dall'amministrazione provinciale di Sondrio. Prima dell'operazione l'ufficiale ha invitato giornalisti, fotografi e troupe televisive a tenersi a distanza per non disturbare il momento dell'avvicinamento.

"L'animale - ha spiegato Leali - è stato restituito al pensionato in custodia giudiziaria. La decisione, assunta dal procuratore Gianfranco Avella, è stata presa per il benessere della bestia e in relazione alle sue attuali condizioni di salute, in quanto è stata colpita da alopecia. Il ritorno nell'ambiente in cui ha vissuto, per tanti anni, dovrebbe aiutarla a riprendersi". L'animale è stato accolto a Castello da un grande striscione con la scritta 'Bentornata Luigi', preparato dai vicini di casa dell'allevatore. L'ungulato è stato fatto entrare in una gabbia di legno per il trasporto durante il breve viaggio, e poi liberato in un recinto realizzato negli ultimi giorni, molto più ampio di quello nel quale era ospitato in passato.

Luigi adesso verrà seguita dal veterinario Fabio Orsi della Asl di Sondrio. "Domani la festeggio - ha detto Bernoi che a fatica ha trattenuto le lacrime per l'emozione nell'abbracciare l'animale - preparandogli il suo piatto preferito, la pastasciutta, per concludere con il dolce: ho tenuto, per il suo ritorno, il pandoro". Infine l'appello ai mezzi d'informazione, da parte del comandante della Forestale, affinché non vengano fatte troppe visite all'animale: "Va lasciata tranquilla - ha spiegato Leali - per evitare pericolosi riflessi sulla sua salute in questo momento delicato".

16 febbraio 2008
Fonte: La Repubblica

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