Ministro, lei concede questa intervista a noi della "sinistra per male"?
(Renato Brunetta sorride) "Ma voi non siete per male!"
(Insisto) Per malissimo, direi, dal suo punto di vista.
"E lei che ne sa del mio punto di vista? Non prendete soldi dallo Stato, fate lotta-dura-senza-paura, siete mille volte meglio di tanti ipocriti assistiti che campano di sussidi".
Siamo tecnicamente antiberlusconiani.
"E chi se ne frega! È libertà di opinione, ci mancherebbe".
Il ministro mi riceve nel suo ufficio. Bella stanza, tavolone immenso, un grande modellino: una Ferrari rossa. Lui spiega: "La Ferrari per me è l'Italia migliore. L'Italia che vince, l'Italia che piace". Nel giorno della sentenza sul Lodo Alfano, Brunetta stupisce almeno due volte. La prima quando dice: "Quello che decide la Consulta è fisiologia del sistema democratico. L'unico giudice su chi governa sono comunque gli elettori". La seconda quando aggiunge: "Sono stato il primo a parlare di golpe. Mi hanno dato del matto... Ora nel centrodestra si svegliano". Secondo lei è in atto un golpe contro il centrodestra? "Oh sì. Lodo o non lodo, il tentativo di rovesciare il risultato elettorale è in atto". Ma il ragionamento di Brunetta parte da più lontano.
Quindi noi de Il Fatto non dobbiamo andare a morire ammazzati?
"Ma lei pensa che io sia uno stupido?"
Per nulla. Chi è la "sinistra per male" con cui ce l'ha?
"Io a Cortina ho parlato un'ora e mezza. Ho detto quel che penso su tante cose: la crisi, la bolla finanziaria, le dinamiche speculative, i prezzi...".
E ha puntato l'indice contro le elites parassitarie.
"Certo. Se ci pensa questa parola è un ossimoro".
Più che un ossimoro è un'ingiuria. Di chi parlava?
"Le elites parassitarie esistono da sempre, nascono con gli Stati preunitari. Sono sacche di ceto dirigente che vive in modo assistito: nell'università, nella burocrazia, nell'industria dello spettacolo...".
Lei ha attaccato i "cineasti della rendita parassitaria".
"Oh sì! Si autodefiniscono cultura, e puntano solo a beccare soldi pubblici".
Sono la sua bestia nera?
"Sono loro che ci odiano perché gli chiudiamo i rubinetti di approvvigionamento".
Tutti fannulloni comunisti?
"Non è questo il discorso. Le elites, soprattutto quelle parassitarie, sono storicamente vicine ai governi. Ma adesso che si vedono in pericolo si buttano all'opposizione. Siamo come quei ricercatori che combattono il cancro tagliando le fonti di alimentazione alle cellule malate".
Quindi il golpe è una parola che le è sfuggita?
"Al contrario. È il punto di caduta di questo ragionamento: queste elites desiderano sopra ogni cosa il ritorno al passato, si incazzano con noi e sognano il golpe. Così trovano una sponda nella sinistra per male".
Lei non dice chi sono questi "per male", così si può riferire a tutti.
"Non è vero. Ci sono tanti amministratori locali di sinistra che stimo. Sindaci, assessori: riformismo vero...".
E i "per male" chi sono?
"Le terrazze, i radical chic, quelli che ‘Abbiamo una banca!'. Quelli che stanno sulle scatole anche a voi de Il Fatto".
Lei in realtà ce l'ha con chi si oppone a Berlusconi...
"No, li combatto perché difendo il governo. Ma ce l'ho con chi sogna la spallata fuori dal Parlamento. È questo che è inaccettabile".
Anche Brunetta sognava la spallata contro Prodi.
"Certo! Sono andato in piazza a manifestare. Ma volevo un voto popolare. Loro vogliono un pasticcio in Parlamento".
Allora mi dica i nomi di chi vuole la spallata.
"Sto facendo un ragionamento, come direbbe De Mita. Dopo diciamo chi".
L'aiuto. Lei ce l'ha con D'Alema. Perché l'ha definita energumeno tascabile?
"Era una cattiveria razzista".
Di cui le ha chiesto scusa?
"Solo privatamente".
E allora com'è che io lo so?
(Sorriso) "Perché l'ho fatto sapere io".
Torniamo al ragionamento sul golpe. Non penserà davvero che lo facciano quelli delle terrazze?
"Anche. È una miscela che si crea: un po'di finanza, politica, establishment, editoria...Poi arriva il catalizzatore..."
Il catalizzatore finale?
"Già. Quando arriva il catalizzatore finale, il golpe è a un passo".
Lei non ci crede davvero...
"Sta scherzando? È già accaduto una volta, nel 1994, può accadere di nuovo".
Ma quale golpe? C'era un avviso di garanzia.
"Che, guarda caso, fu recapitato da Il Corriere della Sera".
Anche lei avrebbe pubblicato quella notizia.
"No, se frutto di un reato".
Lei teme che la Corte sia un nuovo catalizzatore?
"Che ci siano una Corte e un verdetto è fisiologico. Io le dico che il pericolo esiste a prescindere da quello che decide la Consulta. E che persiste".
Lei usa la parola golpe fuori luogo: i golpe sono Pinochet e generali russi che sequestrano Gorbaciov...
"Troppo facile! Io non evoco poteri occulti o servizi. La loro è perversa opposizione. Ho detto a Berlusconi: fai due Consigli dei ministri a settimana. Rispondi con le riforme".
Crede che il governo abbia buona immagine? Fate riforme senza soldi.
"Non è un limite. La mia riforma della pubblica amministrazione non costa nulla. E di soldi ne fa risparmiare".
La riforma della scuola manda a casa i precari.
"Ma ci salva dal fallimento".
Lei parla di merito, ma c'è il rischio che gli incentivi diventino una regalia in mano ai dirigenti pubblici.
"Peggio di com'è ora? Non credo. Ci sarà una Authority indipendente che valuta. Proviamo. Se sbaglio io fra due anni si capirà. Io sono certo che arriveremo al merito".
Stavano per piazzare le gabbie salariali...
"Non è vero: è stata solo una battuta estiva".
Lei dice? Se n'è parlato per tutto agosto: Bossi, Berlusconi, Tremonti...
"È un controsenso, una follia economica. L'ho sempre detto: l'unica variante è il salario di produttività".
Quindi lei si opporrebbe?
"Finché ci sono io non ci saranno gabbie".
Si dimetterebbe?
"Con me non ci saranno".
Lei si definisce socialista liberale. Cosa pensa quando si arresta per clandestinità un cingalese che ha denunciato un furto?
"La questione non è in questi termini".
E delle escort a Palazzo Grazioli?
"Nulla. Perché non sono un guardone e non mi interessano le vicende private".
Quello che voi definite gossip fa parte del golpe?
"Il gossip non è nulla. E poi, chi è senza peccato scagli la prima pietra".
Lei ha fatto il professore alla scuola quadri per veline.
"Secondo me i guardoni e gli invidiosi invidiano Berlusconi. Il resto sono leggende romane".
Ci vuole dire che per un riformista come lei l'invidia è un merito?
"Senta, questo voi non lo volete capire: Berlusconi vince da 15 anni, e ha fatto anche la fortuna di Travaglio".
Un liberale non vede una stretta nel campo dell'informazione?
La vedete solo voi. Annozero va in onda tutti i giovedì".
Peccato che l'azienda volesse chiuderlo.
"Guardi, io di Santoro mi considero quasi un amico. Eravamo colleghi a Bruxelles. Ho fatto l'editorialista in un suo programma quando era a Mediaset..."
Lo spot di Videocracy non può andare in onda...
"L'unica limitazione alla libertà di stampa è l'ignobile persecuzione contro Minzolini".
Per lei il Tg1 può attaccare una parte del Paese?
"Perché no? Lo faceva anche Curzi al Tg3. C'è una montagna di ipocrisia in questi critici. Il mondo dell'informazione è pieno di tante porcherie che non è difficile trovarne".
Fra queste il licenziamento di Mentana ci rientra?
"È il mercato. Ha incassato una buona liquidazione. Al suo posto mi sarei fatto licenziare dieci volte".
Però non lavora più.
"È un fior di professionista. Una pausa retribuita è un rischio del mestiere".
Vauro l'ha querelata.
"Bene! Adesso mi diverto".
Lei gli ha dato del razzista.
"La satira non è un'entità extraterritoriale. Sotto il nazismo gli ebrei venivano raffigurati con il naso adunco. Non è satira, ma propaganda".
Sta paragonando Vauro a Goebbels?
"Ho detto che le sue sono vignette razziste. Adesso in tribunale ci divertiremo: ci sarà un giudice a Berlino?".
Lei però, per questo motivo non va ad Annozero.
"Lei andrebbe in un ristorante in cui le sputano sul piatto? Nulla contro Santoro, ma anche nulla a che vedere con chi mi disprezza per il mio aspetto fisico. Dovrei far finta di ridere? Sono profondamente offeso. Avrò il diritto di non averci nulla a che fare?".
Cosa pensa dei ministri pro-Fininvest sul lodo Mondadori?
"Quali? Io non ne vedo".
Il ministro Bondi, per esempio a Ballarò.
"Non l'ho visto. Io difendo il governo. A parte il fatto che è una sentenza di venti anni fa, e molto anomala"
Previti è stato condannato per corruzione.
"Le cose sono molto complesse. In ogni caso, se mi invitano in un programma a parlare di queste cose non vado. Non conosce le carte".
Lei attacca i conservatori di sinistra. Chi sono?
"Per esempio Bersani. Uno che in privato dice ‘Va' avanti' e in pubblico mi critica".
È giusto che lei lo riveli?
"Non sono capace di essere doppio".
Per lei gli ex diessini sono tutti "comunisti".
"E come chiamarli? Nel partito socialista non li ha mai visti".
Quando dicono che Brunetta cerca il riscatto nella politica cosa pensa?
"Che sono psicologismi d'accatto. Poveretti".
Lei è un populista?
"Sono un riformista". Che ha avuto sei minuti di applausi prima di parlare al congresso del Pdl.
"Gente che mi vuole bene, è una colpa se sono amato?".
Si è montato la testa?
"Macchè, siamo tutti amici".
A parte Tremonti?
"È una bella domanda".
In consiglio dei ministri chi cede il passo tra voi?
"A volte io. A volte lui".
Lei parla di merito e produttività. Come ha fatto ad accettare lo scudo fiscale?
"Perché non sono un ipocrita. È un male necessario".
Con cui tornano anche i capitali della mafia.
"Per me quelli non tornano".
Chi torna è tassato al 5%. Pensi a chi paga le tasse.
"È come una grazia, un'amnistia. Ora l'importante sarà usare questi fondi a fin di bene. Cosa di cui probabilmente – sorride- erano convinti anche i 26 dell'opposizione che hanno fatto passare lo scudo".
Di Franceschini che pensa?
"E chi è?"
Questo non è dileggio?
"No, è una constatazione. Se mai dirà qualcosa di significativo mi farò un'idea".
E il governissimo?
"Non mi piacciono gli issimi. Santissimi, intelligentissimi, governissimi...".
Come sono i suoi rapporti con Montezemolo?
"...buonissimi, grazie. Come forse lei sa, mi ha fatto i complimenti dopo il discorso di Cortina. Gli faccio tutti i miei auguri, a lui e ai suoi figli".
Anche in politica?
"Senta, Montezemolo ha tutto il diritto di candidarsi. Ma in questa legislatura il mandato è andato a Berlusconi, chiaro?".
E quindi?
"Ogni altra via è un golpe più o meno mascherato".
E al golpe come reagite?
"Con la protesta, con la nostra gente in piazza con la richiesta inderogabile di elezioni anticipate. Chi voglia governare, dopo Berlusconi, non può avere legittimità senza un voto popolare. Non è d'accordo anche lei?".
Nessun commento:
Posta un commento