YOKOHAMA (Giappone), 16 dicembre 2007 - Tutti ai piedi del Milan. Per la quarta volta campione del mondo. E di Kakà, ancora una volta interprete di una gara sontuosa che amplifica la sua grandezza. L'impero colpisce ancora grazie alla classe e a un'esperienza contro la quale gli argentini non possono nulla. Un primo tempo spigoloso in cui a Inzaghi replica Palacio. Una ripresa spettacolare dove Pippo replica, Kakà illumina e Nesta si toglie una grande soddisfazione. E' la serata di Maldini. E' l'ennesimo trionfo di Pippo Inzaghi che si regala una doppietta e si conferma il più spietato attaccante vivente: mai nessuno prima di lui aveva segnato in ogni tipo di competizione. Il Milan con il trionfo di Yokohama conquista la sua diciottesima coppa e diventa la squadra più titolata al mondo.
TATTICA - Daniele Bonera e Paolo Maldini esterni in difesa; Filippo Inzaghi in attacco. Ecco le tre varianti rossonere anti-Boca, rispetto alla gara contro l'Urawa. Una sola quella del Boca rispetto alla semifinale con l'Etoile di Sahel: Gonzalez al posto di Vargas. Squadra tosta quella argentina: orgogliosa, che fa della disciplina tattica la sua arma migliore. Alla qualità e all'esperienza del Milan oppone il gruppo, la furbizia e la compattezza. I rossoneri partono con il piglio giusto: prendono le misure e si affidano alle cavalcate di Kakà. Il brasiliano in mezzo è una furia incontenibile. Peccato che non possa contare sui supporti di fascia. Bonera, che è stato messo per contenere, e Maldini non spingono e i rossoneri sono costretti a marciare centralmente, faticando più del dovuto per il pressing sull'uomo degli argentini.
PAZZESCO PIPPO - C'è subito Inzaghi. E lo dimostra al 5' con velenoso diagonale che sfiora il palo alla destra di Caranta. Ma il Boca non si fa spaventare. Scaltro e veloce sfrutta la superiorità numerica a centrocampo, dove Seedorf non supporta, mettendo in crisi gli interditori di reparto. Spinge il Boca e Dida fa venire i brividi all'11' con un'uscita a vuoto. Ma il Milan non si scompone; Ancelotti varia il modulo trasformandolo in un 4-3-1-2, con Kakà che va a spalleggiare Inzaghi e Seedorf dietro le punte. Al 23' arriva il gol. Dopo l'ennesima proiezione, Kakà va a sbattere su un difensore, sulla respinta tocca per Inzaghi che non sbaglia. Ma l'onda dell'entusiamo si trasforma in uno tsunami, perché il Milan ripropone immagini già viste. La difesa infatti si scioglie al 23' su un innocuo angolo corto e sul cross successivo in cui Palacio ha tutto il tempo di intervenire di testa, in mezzo a 6 rossoneri immobili, e battere Dida. Un atteggiamento sconcertante ribadito al 26' quando Gonzalez, indisturbato di testa sfiora il palo. Partita difficile. Il Milan paga la mancanza di gioco sulle fasce e allo stesso tempo concede troppo gioco al Boca sui corridoi esterni. Russo ha uomini buoni su cui contare. Organizzati in difesa, dove Paletta è un muro; rocciosi a centrocampo, dove brilla la stellina Banega, e ricchi di esperienza in attacco, dove Palermo e Palacio fanno sudare sette camicie alla difesa rossonera.
KAKA' MERAVIGLIAO - Ci vuol ben altro approccio per battere il Boca. Il Milan i mezzi li ha e il suo avvio nella ripresa promette scintille. Più veloce e ordinato, più coperto sulle fasce, con la spinta di un Seedorf più convincente e con le magie di Kakà. Il baricentro più avanzato funziona; mossa che impone agli argentini ad arretrare. Musica per i rossoneri che passano al 5'. L'occasione arriva su una punizione di Pirlo su cui Ambrosini manca la palla; errore in cui non incorre Nesta che con un bolide infila il 2-1. Ma non si arrende il Boca che colpisce il palo, davvero clamoroso e rumoroso, con Ibarra. Proiezioni che scoprono però gli argentini, trafitti puntualmente dalle imponenti ripartenze di Kakà. Come quella del 16' che porta al 3-1. Qualcosa di travolgente: il brasiliano scende potente e leggero sulla sinistra, penetra in area e da posizione angolata mette la sua firma sulla finale. Entra Emerson per Gattuso. Muscoli a centrocampo. In tempo per assistere all'ennesimo capolavoro di Kakà che dopo avere ubriacato il Boca mette in mezzo all'area per Inzaghi. Superpippo non si lascia scappare la grande occasione e con la sua doppietta fissa il 4-1.
SCHERMAGLIE FINALI - Infastidisce l'espulsione di Kaladze per un fallo al limite su Gracian, entrato al posto di Cardozo. Entrata dura, ma eccessivamente punita, come quella di Ledesma, inserito al posto di Gonzalez, per un fallo su Kakà. Poco dopo avere segnato il secondo gol del Boca, con la deviazione decisiva di Ambrosini. Il fischio finale arriva al 93': Paolo Maldini alza l'ennesima coppa. Questa è davvero leggenda.
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