martedì 8 gennaio 2008

Occhio alle catene

Mail e telefonini veicolano messaggi che possono essere anche pericolosi
Attenzione alle catene di Sant'Antonio
Le ultime due che circolano via sms e in rete: un bambino ha bisogno di sangue e «tossine anti-infarto»

MILANO - Passano gli anni, ma le «bufale» via mail non smettono di circolare e di diffondere false informazioni in ambito salute. Negli ultimi giorni, due sono state rilanciate in rete e via sms: la prima riguarda un presunto bambino di 17 mesi che avrebbe «urgente bisogno di sangue del gruppo B positivo per guarire da una leucemia fulminante». Nell'appello si riporta il numero di telefono dell'Ospedale pediatrico Meyer. Ma da Firenze è arrivata piu' volte la smentita. L'altra catena di Sant'Antonio suggerisce un metodo per salvarsi in caso di infarto: tossire violentemente per riavviare il muscolo cardiaco pochi secondi dopo che ha cessato di battere. Niente, in realtà, di più pericoloso. Queste catene non sono solo fastidiose, quindi, ma rischiano anche di ingenerare comportamenti nocivi, o per se' (vedi il caso dell'infarto) oppure per gli altri (vedi il caso del centralino di un ospedale intasato. Senza contare che continuando così quando ci sarà un messaggio con una richiesta vera nessuno probabilmente lo prenderà in considerazione.

IL SERVIZIO ANTIBUFALA - D'altra parte è difficile resistere alla tentazione di «farle girare» se non facendo a pugni con la propria coscienza. Anni fa girava un appello per una bambina malata di tumore che aveva bisogno, anche in quesl caso di una donazione di sangue. Ci voleva un bel coraggio a bloccare la catena. Il problema è capire se si tratta di un messaggio vero o di una «bufala». Alcuni consigli si possono trovare blog «Il disinformatico» che ha istituito un vero e proprio «servizio antibufala» cerca di tenere una lista delle catene circolanti, dando un giudizio sulla loro attendibilità.

8 gennaio 2008
Fonte: Corriere della Sera

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